Il consulente eccellente e il rapporto con l’azienda

Spesso l’attività di consulenza, fine a se stessa, è vista male dall’imprenditore aziendale, il commento più comune è: “Ecco di nuovo qualcuno che ci farà perdere un sacco di tempo per dirci quello che sappiamo già”.

In realtà l’attività di consulenza strategica è fondamentale, la visione di un consulente esterno, professionalmente preparato, è essenziale per fornire all’azienda uno stato della sua situazione in maniera imparziale e indipendente (due requisiti fondamentali). Il bravo consulente deve essere in grado di dare degli obiettivi precisi, misurabili e che possano portare dei profitti concreti all’azienda stessa, altrimenti è giusto “metterlo alla porta!”.

Pur considerandomi un consulente anch’io, meglio un temporary manager, ho sempre avuto l’abitudine di pormi dalla parte dell’Impresa con cui collaboro, dando il massimo e ponendomi degli obiettivi da raggiungere per dare un’evidenza concreta del mio operato all’azienda stessa.

Tale modalità di fare consulenza è sicuramente più impegnativa e meno remunerativa, ma è importante segnare un percorso che faccia cambiare la percezione delle aziende verso una professionalità che se sfruttata bene può essere un valore per l’azienda. Se non ne fossi convinto, ovviamente, andrei a fare un altro lavoro!

Detto ciò desidero raccontarvi alcuni dei punti che considero capisaldi di una consulenza di qualità:

  1. Analizzare il Cliente profondamente – Porsi molte domande
    Non limitarsi esclusivamente ad una visione legata al tipo di intervento che si viene chiamati a svolgere ma cercare di comprendere l’organizzazione e il sistema azienda del Cliente. Ciò aiuterà a fornire un quadro rappresentativo più chiaro e ad identificare i punti di forza e anche il percorso che l’azienda può permettersi di portare a termine.
  2. Ascoltare le sue necessità e cosa si aspetta dalla tua attività professionale
    Prima di sentenziare con la propria esperienza di consulente, è necessario ascoltare. Non dimenticare di scriverti sempre degli appunti. Mai fornire immediatamente opinioni, piuttosto consigli… il tutto deve sedimentare ed essere oggetto di opportuni approfondimenti per dare il meglio di te. Raccogliere dal Cliente le sue necessità e gli obiettivi che si vuole porre come miglioramento.
  3. Predisporre un piano strategico
    Ed ecco il lavoro del consulente! E’ tutto su questo piano strategico. E’ fondamentale chiarire all’imprenditore l’analisi effettuata, i punti di forza e debolezza, le azioni che si ritengono opportune, la misurabilità di tali azioni ma soprattutto il loro beneficio in termini di aumento di ricavi o della marginalità. Due dei valori fondanti di un’azienda sana che possa permettersi di crescere e durare nel tempo.
    Non è necessario scrivere un rapporto di svariate pagine… cercate di essere sintetici… se ciò non è possibile mettete gli argomenti per punti in una pagina riepilogativa e poi dettagliate. Inoltre, se possibile schematizzate anche un po’.
  4. Percorrere la strada insieme all’Impresa
    Spesso è difficile un impegno aziendale di medio/lungo periodo ma l’attività di consulenza nè ha bisogno, il “mordi e fuggi” non avrebbe i risultati sperati (se non in casi eccezzionali…) e lascerebbe all’imprenditore solo con la convinzione di aver speso i propri soldi per rapporto di analisi. Senza un’attività costruttiva a vantaggio. Meglio accettare un rapporto di collaborazione meno remunerativo e più continuativo per massimizzare il risultato.
  5. Fai un lavoro di qualità
    Qualunque sia il tuo Cliente e il livello di coinvolgimento che ti propone, fai un lavoro di qualità. L’attività di libero professionista in genere e soprattutto l’attività di consulenza specifica, si basa sulla qualità del servizio fornito, sulla referenza e sul passaparola.
    Non bisogna fare passi falsi e fornire una collaborazione adeguata alle attese. Sempre!
  6. Misura i risultati, consolidali e proponi nuove strategie per continuare la crescita
    Non mollare mai, raggiunti alcuni risultati, proponi sempre qualcosa di nuovo, non per interesse di voler continuare la consulenza all’infinito ma più che altro per dimostrare la volontà di crescita costante. L’imprenditore illuminato capirà l’impegno e magari potrà fornire una seconda chance nel proseguire un percorso di rinnovamento aziendale insieme.

Spero che questi consigli possano aiutare qualche collega in erba… o eventualmente possano chiarire l’attività di consulenza e la sua importanza a qualche imprenditore diffidente.

Se volete provarmi come temporary manager sono a disposizione, i contatti li trovate all’interno di questo sito web!

Fabio Tonini